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Pubblicato da Juza (Redazione AutoElettrica101) il 09 Gennaio 2021 Il viaggio in Svezia è iniziato in modo decisamente movimentato. La causa non sono stati, però, i tanti problemi burocratici che temevo all'attraversamento dei confini: siamo stati fermati dalla polizia tra Italia e Austria, ma dopo aver spiegato motivazioni e modalità del nostro viaggio (trattandosi di un viaggio di lavoro, legato alla mia attività di fotografo) ci hanno lasciato proseguire senza problemi. Abbiamo così attraversato le splendide montagne dell'Austria; siamo passati per Innsbruck per poi risalire per la statale 177 ed entrare in Germania da Mittenwald, alternando rari sprazzi di sole e luce tra le nuvole a cieli coperti e neve. Splendide vedute alpine tra Italia e Austria Verso sera la neve si è fatta più intensa, ma il viaggio procedeva bene finchè non siamo arrivati al supercharger di Nempitz: colleghiamo l'auto per la ricarica come di consueto, ma la spia di ricarica invece di diventare verde diventa arancione e la ricarica non parte. Per qualche oscuro motivo la levetta che blocca il cavo all'interno della porta di ricarica non funziona, e questo non permette di caricare la macchina: provo con altre colonnine supercharger, con la stazione Ionity di fronte, e addirittura con una colonnina in AC a 22kW a qualche chilometro di distanza... ma niente da fare. Dopo due ore passate tra innumerevoli tentativi e chiamate all'assistenza, la ricarica sembra ripartire. Abbiamo perso parecchio tempo, ma possiamo ancora farcela ad arrivare al porto di Rostock, dove alle 6:30 del mattino ci aspetta il traghetto per la Svezia! Approfittando delle autobahn tedesche senza limiti di velocità e dei 500 cavalli della Tesla iniziamo a recupare terreno, a tutto sembra andare bene finchè arriviamo al supercharger successivo. Qui, il disastro: si ripresenta il problema, e stavolta nonostante i mille tentativi la porta di ricarica della Model 3 non aggancia il cavo. La spia di ricarica rimane inesorabilmente arancione... Chiamiamo di nuovo l'assistenza, che questa volta ci propone di mandare un carro attrezzi per portarci al service center più vicino (ovviamente chiuso, visto che è ormai mezzanotte). Una cosa importante da non dimenticare: in tutte le chiamate, non ho mai trovato un operatore che parlasse italiano; tutti i contatti con l'assistenza Tesla sono stati in inglese, come già accaduto in passato... in altre parole, se non parlate inglese non comprate una Tesla o sperate di non aver mai bisogno dell'assistenza. Passano le ore e si susseguono le chiamate all'assistenza e infiniti tentativi di agganciare il cavo; quando arriva il carro attrezzi sono ormai le tre e mezza di notte e la batteria dell'auto è scesa a meno del 20% (dovendo usare il riscaldamento per non congelare nell'attesa). Nel frattempo, ormai abbiamo fatto conoscenza con gli operatori Tesla che fanno il turno notturno, che vedendo la trafila che stiamo passando sembrano aver preso un po' a cuore la vicenda e cominciano a farsi sentire più spesso, aiutandoci a trovare un albergo (che verrà pagato da Tesla). Carichiamo l'auto sul carro attrezzi, il cui autista ovviamente parla solo strettamente tedesco e cerca di darci indicazioni incomprensibili; dopo un'altra ora e mezza arriviamo finalmente al Tesla Service; solo le cinque di notte e Tesla aveva preso accordi con l'autista del carro attrezzi per portarci all'albergo lì vicino, ma il nostro amico non è dell'idea e ci pianta in asso. Altro giro di telefonate e Tesla promette di mandare un taxi - non arriverà mai, ma nel frattempo riusciamo a collegare un wallbox del Service alla Tesla e fare partire una "ricarica lenta"; sorprendentemente l'auto riesce a caricare un poco pur mostrando messaggi di errore. Passa un'ora e ormai abbiamo perso le speranze nel taxi, così con quel poco di ricarica che abbiamo ottenuto raggiungiamo l'hotel con la mia Tesla. Ultimo giro di chiamate per avvisare di non mandare più il taxi e tentativo di spiegare alla reception dell'albergo l'accaduto; come al solito anche qui nessuno parla inglese. Una delle Tesla parcheggiate al service pubblicizza la Gigafactory Berlin, l'enorme fabbrica che Tesla sta costruendo pr il mercato europeo. Sono le sei e mezza quando finalmente mi corico su un letto; lunedì mattina porteremo la Model 3 al service center, e stando all'assistenza dovrebbe essere possibile ripararla in breve tempo o avere un'auto sostitutiva. Oggi (sabato) e domani, pur essendo bloccati qui, ci potremo godere qualche passeggiata immersi nella natura: l'albergo è un'enorme struttura pressoché deserta, posta in una zona di boschi e con un bel laghetto davanti...chissà che non si riesca a fare qualche foto all'alba o al tramonto. Non siamo riusciti ad arrivare in Svezia, ma è solo rimandata: se tutto va bene, lunedì faremo un altro tentativo! Oltre a tantissime Tesla, in una delle soste di ricarica ho visto la nuova Volkswagen ID.4, molto bella di persona! COMMENTI E RISPOSTE
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