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Cosa succede a -30 gradi?


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Pubblicato da Juza (Redazione AutoElettrica101) il 26 Novembre 2019


Cosa succede a 30 gradi sotto zero? Non vi capiterà spesso di affrontare queste temperature, ma se siete curiosi, vi racconterò la mia esperienza basata su oltre dieci viaggi invernali nei paesi nordici, prima con auto benzina e diesel e infine con Tesla! Scopriamo tutti gli imprevisti che possono capitare quando si scende a temperature così estreme.

Come abbiamo già visto, il freddo estremo incide in primis sull'autonomia. Se avete letto l'articolo Temperatura vs Autonomia, saprete già che scendendo molto sotto lo zero c'è una perdita significativa; con una Tesla Model S l'autonomia era scesa da 400 a meno di 300km durante un viaggio nei paesi nordici con temperature molto estreme. Da questo punto di vista, le auto con motore termico sono avvantaggiate, dato che l'unica perdita di autonomia è quella causata dal maggior uso del riscaldamento, che però incide solo per un 5-15%. Tuttavia, il gasolio congela già a pochi gradi sotto lo zero, quindi se avete un'auto diesel dovrete usare carburante con speciali addittivi anti-congelamento.

Auto elettrica a -30

La Tesla Model S durante una gelida ricarica in Norvegia.


Guidando per ore su strade pesantemente innevate e con auto "basse" e con poco spazio tra ruota e passaruota, la neve tende ad accumularsi nel passaruota, a comprimersi e congelarsi. Se avete un SUV in genere è raro che questo causi problemi, ma con una berlina o un'auto sportiva il poco spazio attorno alla ruota può creare difficoltà, fino al punto di avere la ruota completamente bloccata. Nel 2016, durante un lungo tragitto tra Norvegia e Finlandia, mi è capitato di avere l'auto completamente inutilizzabile a causa della ruota anteriore sinistra completamente bloccata dal ghiaccio; liberarla è stata un'impresa particolarmente difficoltosa, anche a causa delle condizioni ambientali che rendono decisamente poco gradevole dover fare manutenzione sull'auto. Solo dopo un'ora di lotta col ghiaccio duro come roccia io e i miei compagni di viaggio riuscimmo finalmente a liberare l'auto.

A trenta gradi sotto lo zero, l'acqua congela quasi all'istante. Nel 2018, la Tesla Model S che guidavo era piuttosto sporca dopo ore di guida su strade sconnesse; decisi così di lavarla presso un autolavaggio manuale. Nonostante uscisse acqua calda dalla lancia, questa congelava dopo pochi secondi sulla superficie dell'auto: dovetti desistere dopo pochi minuti per non ritrovarmi con l'auto completamente inglobata dal ghiaccio.

Ruota bloccata dal ghiaccio

Nel viaggio di novembre 2016, l'accumulo di neve e ghiaccio arrivò al punto di bloccare completamente una ruota (in questo caso con Audi S5, ma può capitare con qualsiasi auto che abbia poco spazio tra ruota e passaruota).


A tal proposito, bisogna ricordare che le Tesla (come molte moderne auto di fascia media e alta) hanno finestrini di tipo "pillarless", cioè senza "cornice": molto belli esteticamente, però con freddo estremo può capitare che il finestrino si "incolli" al telaio della vettura, rendendo molto difficile aprire la portiera (al punto da rischiare di rompere il vetro). Stesso discorso vale per le maniglie, che essendo "a comparsa" e rientrando completamente nella portiera, possono rimanere bloccate e non uscire se si forma ghiaccio e congelano.

Mentre altre auto non vi lasciano altra scelta che "forzare" l'apertura o usare sistemi casalinghi (con un'Audi S5 in Norvegia avevo risolto lasciando i finestrini leggermente aperti e mettendo un panno asciutto in mezzo), Tesla offre però soluzioni moderne ed efficaci per queste situazioni. Tramite l'applicazione su smartphone, è possibile pre-riscaldare l'auto in remoto in modo da sciogliere eventuale ghiaccio su portiere e finestrini.

Qualsiasi auto, termica o elettrica, dopo essere stata lasciata parecchio tempo a decine di gradi sotto zero necessiterà di particolari precauzioni all'avvio. Nei paesi più freddi, talvolta vengono usati sistemi di pre-riscaldamento come quelli forniti da Webasto; si tratta però di sistemi aftermarket piuttosto complessi da installare e costosi. In confronto, un'auto elettrica risenterà meno del freddo (avendo meno parti in movimento), però alla partenza sfrutterà la batteria con moderazione, almeno finchè questa non sarà a temperatura ottimale. Tesla mostra molto chiaramente questo aspetto, visualizzando la batteria sul display dell'auto con due colori: la parte verde è quella utilizzabile, la parte blu è quella "non disponibile" a causa del freddo estremo, e sarà nuovamente accessibile una volta raggiunta la temperatura ideale.

Man mano che la temperatura scende, le possibilità di problemi e imprevisti si moltiplicano. In lapponia, nei mesi invernali non è raro trovare temperature tra i -35 e i -40; il record spetta alla piccola città finlandese di Kittilä, dove si registrarono 51 gradi sotto lo zero nel gennaio 1999.

Nel 2014, il piccolo motore del finestrino di una Jeep Compass su cui viaggiavo si ruppe per il freddo nel nord della Norvegia, lasciando il finestrino aperto a metà; per diversi giorni io e i miei compagni di viaggio utilizzammo un finestrino improvvisato realizzato con carta per alimenti.

Finestrino rotto

Un finestrino molto artigianale. Con Tesla, è possibile ridurre il rischio di simili problemi utilizzando il pre-riscaldamento.


Le ruote possono arrivare a "incollarsi" al suolo, se l'auto viene lasciata parcheggiata per lungo tempo; in questi casi però ho sempre risolto dando qualche colpetto di acceleratore fino a vincere la resistenza del ghiaccio. Inoltre, il retro della vettura - specialmente con auto basse - tende a ricoprirsi molto rapidamente di neve ghiacciata, nascondendo completamente la targa; ogni tanto è necessario ripulirla per evitare multe.

auto congelata

Una congelatissima Fisker Karma, la sfortunata ibrida venduta in poche migliaia di esemplari. La guidai per due settimane in Norvegia nel 2013.


L'aria all'interno delle gomme diminuisce il proprio volume con lo scendere della temperatura; le Tesla hanno sensori di pressione estremamente precisi e sensibili, e sia su Model 3 che Model S mi si è accesa la spia di "bassa pressione pneumatici" con l'abbassarsi della temperatura. Nel caso della Model S, la spia si era attivata dopo una nottata a -27; raggiunsi la prima stazione di servizio e gonfiai di nuovo le gomme alla pressione consigliata, solo per scoprire poche ore dopo - quando durante il giorno la temperatura si "scaldò" a -10 - che la pressione era salita oltre il valore richiesto, una volta che l'aria si era scaldata.

Da allora, in temperature fredde cerco di gonfiare le gomme a una pressione ragionevolmente vicina a quella suggerita (2.9 bar nel caso della Model 3 Performance), ma non dò troppo peso agli avvisi del sensore di pressione, perlomeno finchè la variazione di mantiene tra i +/- 0.3 bar.

Un ultimo test che ho avuto modo di fare con Tesla (Model S85D, nello specifico) è valutare se il riscaldamento è in grado di mantenere una temperatura confortevole all'interno dell'auto per un'intera notte con auto parcheggiata. Durante lunghi trasferimenti nel viaggio di gennaio 2018, ho approfittato dell'enorme spaziosità della Model S per utilizzarla come "Hotel 4 Ruote", dormendo in macchina con riscaldamento impostato su +25 e temperatura esterna tra i -20 e i -30 gradi. Il consumo di batteria è stato inevitabilmente elevato, ma l'auto è riuscita a gestire senza difficoltà un divario termico di 50 gradi!

strada ghiacciata

Una delle tante strade ghiacciate che ho percorso nel grande nord.

Tesla Model S a -25

Tesla Model S a -25 gradi. La stima di percorrenza è decisamente ottimistica; con una S85D in queste temperature non ho superato i 300km.

strada ghiacciata in Islanda

Avventure islandesi: io e i miei compagni di viaggio liberiamo una strada dal ghiaccio. Da ritentare tra qualche anno col Tesla Cybertruck!

strada ghiacciata in Islanda





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