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Pubblicato da Juza (Redazione AutoElettrica101) il 17 Luglio 2020 Tesla ha in programma ben 22 nuove stazioni Supercharger in Italia: tuttavia, buona parte di queste dovevano essere aperte nel 2019, mentre l'anno scorso solo quattro nuove stazioni sono state inaugurate, e tutti le nuove 22 stazioni sono state rimandate al 2020. Tuttavia, quest'anno la situazione è ancora peggiore: ad oggi (luglio 2020) nessun nuovo supercharger è stato aperto in Italia, e si ha notizia di solo due in lavorazione (Forlì, che dovrebbe essere a buon punto, e Adda Nord/Adda Sud). Che fine hanno fatto tutti i supercharger promessi? Sicuramente il passaggio dalle colonnine V2 (150kW) a quelle V3 (250kW, solo CCS) ha rallentato le operazioni, e anche i mesi di pausa forzata dovuti al coronavirus non hanno giovato. Tuttavia, potrebbe aver influito anche l'incapacità di Tesla di adeguarsi alla fatturazione elettronica, ormai obbligatoria in Italia. Tesla ha sempre avuto grandi difficoltà nell'emettere le fatture, anche per grossi importi (per la mia Model 3 Performance, ho dovuto aspettare mesi per la fattura, ed è stata sbagliata due volte!). Per i supercharger, Tesla dovrebbe emettere migliaia di fatture ogni giorno, per i piccoli importi spesi per ciascuna ricarica. Come tutti i proprietari Tesla sanno, Tesla non si è mai adeguata a questa necessità, e come soluzione radicale da ormai un anno ha reso totalmente gratuite le ricariche ai Supercharger italiani. Se da una parte questa gratuità è stata benvenutissima da tutti i proprietari (chi non vorrebbe viaggiare sempre gratis!), dall'altra non si può ignorare che in questo modo ogni nuovo Supercharger diventa una costante fonte di perdita per Tesla: è quindi possibile che Tesla abbia sospeso o fortemente rallentato le installazioni in Italia per contenere i danni. Inoltre, ulteriori problemi burocratici potrebbero ostacolare le nuove aperture: ad esempio, alcune parti del Decreto Rilancio approvato ieri prevedono che tutte le colonnine di ricariche in luoghi accesibili al pubblico siano accessibili a chiunque. Se questa legge venisse applicata "alla lettera", in teoria Tesla dovrebbe permettere l'uso dei supercharger ad auto di qualcunque brand, non solo Tesla. Altri network (es. Ionity) hanno risolto offrendo le ricariche a prezzi ragionevoli per i brand convenzionati, ma a costo altissimo per tutti gli altri, scoraggiandone l'utilizzo senza però impedirlo; Ionity però è stato pensato da subito per un utilizzo del genere, mentre per Tesla sarebbe molto più complicato adeguarsi. Cosa succederà ora? A breve termine (un mese o due) probabilmente aprirà il Supercharger di Forlì, ormai a buon punto nella costruzione. Potrebbe essere il primo supercharger V3 in Italia! Dopo di questo, non è dato sapere: è possibile che Tesla riesca a risolvere i problemi burocratici, o che anche senza risolverli decida di proseguire con le installazioni (nonostante le perdite). E' però anche possibile, e più che realistico visto l'andazzo dell'ultimo anno, che le aperture dei nuovi supercharger in Italia siano enormemente rallentate o sospese. La consolazione è che per ora chi ha Tesla continuerà a viaggiare gratuitamente ;-) COMMENTI E RISPOSTE Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti ad AutoElettrica101, è semplice e gratuito! Iscrivendoti potrai sfruttare tutte le funzionalità del sito. |
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