| inviato il 12 Novembre 2019 ore 17:43
Sto per parlare di due ruote all'interno di un luogo sacro, nato per le quattro ruote elettriche, e mi affido alla benevolenza e alla comprensione di Juza per la “profanazione”, tuttavia, dopo la maratona che ho fatto all'interno dei padiglioni dell' Eicma 2019, 77esima edizione dell'Esposizione Internazionale del Ciclo e del Motociclo che si è chiusa domenica 10 novembre, a Milano, desidero condividere le mie riflessioni con coloro che, come me, in garage coccolano anche una belva a due ruote tutta cilindri, pistoni e odore di benzina. Il mio scopo era quello di capire come si stanno muovendo i piccoli e i grandi costruttori riguardo alla motorizzazione elettrica , perché dopo il passo che di recente ho fatto con le quattro ruote, l'idea di compierlo anche per le due ruote è ora meno bislacca di quanto non pensassi “prima”.
La risposta pressoché definitiva l'ho avuta una volta approdato allo stand della Harley-Davidson. Non solo la storica casa di Milwaukee, produttrice delle motociclette note in tutto il mondo per il caratteristico rombo del motore brevettato, ha deciso di lanciare sul mercato una moto “silenziosa”, ma addirittura ha schierato una truppa di ragazze tablet-munite pronte a invitarti a provare la moto sui rulli (prova molto realistica, con tanto di ventilatore a simulare la velocità) e a catturare i tuoi dati per farti avere novità proprio sulla moto elettrica! Fatico a immaginare un plotone di harleysti, di pelle vestiti e tutti tatuaggi e piercing, che arrivano annunciati da un sibilo al posto di un rombo di tuono, ma se ne faranno una ragione anche loro. Probabilmente si doteranno di amplificatori e altoparlanti portatili, per riprodurre con nostalgia la “musica” delle moto dei tempi che furono… O forse finirà proprio un'era, per poi tornare in modalità vintage dopo qualche decennio, un po' come accaduto con il vinile e i cd.
La transizione alle due ruote elettriche, tuttavia, sarà ben più lenta rispetto a quella prevedibile per le quattro ruote, ma i segnali lanciati all'Eicma lasciano intendere che non si tratti soltanto di esercizi di stile e di operazioni di marketing, sebbene è fin troppo ovvio che qualche prototipo non vedrà mai la luce. Basti dire che un bolide come l' Energica “Ego” ha prestazioni già di per sé mostruose sulla carta (145 hp, 215 Nm di coppia, velocità limitata a 240 km/h e autonomia da 180 a 400 km, a seconda del “polso”), ma quando di rendi conto che tali prestazioni sono disponibili fin dal primo nanosecondo e restano invariate per tutto il regime di rotazione del motore, con un'accelerazione che ti fa attorcigliare lo stomaco alla colonna vertebrale, capisci che il fascino dei cilindri e dei pistoni è roba del passato.
E nel settore delle moto si percepisce anche una certa preoccupazione, alla stessa stregua di quel che accade in ambito automobilistico, poiché anche le moto elettriche non avranno praticamente bisogno dei meccanici. In un futuro molto lontano, è possibile immaginare che restino soltanto gommisti e carrozzieri, più qualche meccanico “vintage” per i pezzi d'epoca (e a quella data la benzina forse costerà più del Brunello di Montalcino, visto che se ne produrrà molta meno, quindi mettere in moto una rombante due cilindri sarà davvero un lusso…). |
| inviato il 12 Novembre 2019 ore 22:53
Anche se non seguo molto le due ruote, ti ringrazio per questo interessante aggiornamento! Sicuramente anche per le moto il futuro sarà elettrico, è solo questione di tempo... ma si comincia! |
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