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Pubblicato da Juza (Redazione AutoElettrica101) il 11 Febbraio 2022 Dopo 10700 chilometri percorsi in poco più di due settimane, sono tornato dalla mia avventura in Tesla nel nord Europa! Le tempistiche di questo viaggio non mi hanno permesso di tenere un diario come fatto per le precedenti avventure, ma voglio comunque condividere un po' di appunti per dare l'idea di "come funziona" un viaggio del genere con un'elettrica. Per cominciare, vediamo le statistiche: 10787 chilometri percorsi, 2595 kWh consumati, consumo medio 241 Wh/km, circa 1100 euro di spesa per l'elettricità. I consumi sono stati molto elevati, principalmente per via delle temperature sottozero (tra i -5 e i -26 gradi): nonostante la velocità molto moderata (in media tra i 60 e i 90km/h, viste le condizioni delle strade in Svezia e Norvegia), il freddo estremo aumenta pesantemente i consumi. In genere a quelle velocità, con temperature meno rigide, i consumi sono attorno ai 150-170Wh/km. In termini di spesa, nonostante il costo dell'elettricità sia molto aumentato negli ultimi anni, c'è comunque stato un buon risparmio. Nei paesi nordici la benzina costa attorno a 1.9 euro/litro; se avessi usato un'auto a benzina con prestazioni pari alla mia Model 3 Performance, avrei speso pressappoco il doppio, attorno ai 2200-2500 euro di benzina. La spesa che ho avuto con la Tesla è stata equivalente a un'auto a benzina con una percorrenza media di 19km/litro: tutto sommato non male, anzi molto buona se teniamo conto che si parla di un'auto da 500CV. Che dire della ricarica? Finchè si resta in zone coperte dai supercharger Tesla, l'esperienza è ottima, e in questo viaggio ho avuto la fortuna di poter sfruttare alcune nuove stazioni appena aperte nei posti che ho visitato, tra cui il supercharger di Abisko, il più settentrionale della Svezia. Il supercharger di Abisko Tuttavia, nelle zone non raggiunte dai supercharger la ricarica è ben più difficoltosa. Anche a Tromso, la più grande città nel nord della Norvegia, ci sono solo cinque colonnine rapide di ricarica, a fronte di oltre 70000 abitanti e una diffusione delle elettriche ben superiore all'Italia. Ricaricare diventa quindi un'esperienza molto stressante: nel migliore dei casi, se si trova una colonnina libera, la ricarica impiega circa un'ora e mezza (parliamo di colonnine "rapide" a 50kW, ben lontane dai 250kW dei supercharger). Una stazione Ionity a 350kW, in Germania. Purtroppo queste sono ancora molto rare: tante altre stazioni di ricarica di terze parti arrivano solo a 50kW o 22kW. Ma se tutte le colonnine sono occupate? In questo caso, l'unica è mettersi in coda - o meglio in doppia fila con le quattro frecce, dato che non esiste un vero e proprio "spazio di attesa" - e attendere che si liberi un posto, il che può richiedere anche mezz'ora o un'ora. La mobilità si sta spostando sempre più verso l'elettrico, e i paesi nordici sono all'avanguardia (il mese scorso in Norvegia l'elettrico ha raggiunto l'84% del mercato), ma siamo ancora ben lontani dal poter utilizzare un'elettrica con la stessa spensieratezza con cui si utilizza un'auto a benzina. E non bisogna dimenticare che il mio viaggio è stato fatto con una Tesla, con un'autonomia dichiarata di 530km, che con le temperature che ho affrontato si è ridotta a un misero... 230-250km. Con la maggior parte delle utilitarie elettriche da 250-350km dichiarati WLTP, che alle temperature norvegesi si sarebbero tradotti in 100-150km reali, un viaggio del genere sarebbe stato semplicemente impossibile, anche per via della mancanza di una rete di ricarica come i supercharger Tesla. Come già detto tante volte in passato, pur essendo convinto che il futuro sarà solo elettrico, penso che ci sia ancora parecchio lavoro da fare, in primis sull'autonomia, che deve raggiungere i 500-600 chilometri reali (circa 1000-1100km WLTP), e purtroppo questo è un obiettivo ancora lontanissimo sulle utilitarie, e forse raggiungibile tra 2-3 anni sulle costose berline top di gamma. Infine, tra le tante avventure e disavventure ho avuto modo di sperimentare il traino con la Model 3. Un giorno l'auto è finita con due ruote fuori strada, impossibilitata a muoversi per via della neve. Ho quindi montato il gancio di traino: questo si trova nel baule frontale della Model 3. Per montarlo bisogna rimuovere uno sportellino presente nel paraurti frontale: in teoria basta spingerlo verso l'interno con forza, ma in pratica le temperature rigidissime avevano reso la plastica molto dura e poco flessibile, col risultato che lo sportellino si è spezzato (da qui il "cerotto" che si vede nella foto iniziale). Una volta rimosso lo sportellino, basta avvitare il gancio di traino, e quindi collegare una corda, che però non è fornita con l'auto: ho dovuto attendere due ore prima che si fermasse un norvegese che ne aveva una nel baule, e appena sono rientrato ne ho acquistata una (costa solo una quindicina di euro: https://www.amazon.it/Tonnellate-Rimorchio-Addensata-Automobili-Portao , oppure ne trovate anche altre ancora più robuste: https://www.amazon.it/s?k=corda+di+traino+x+auto&crid=1C550OB5Y89QR&sp ). Dopo aver legato le due auto, è bastato che l'altra auto mi tirasse per pochi metri perchè la Tesla riguadagnasse trazione e riuscisse a tornare in strada. Qui potete vedere le foto scattate durante il viaggio: www.juzaphoto.com/me.php?p=&pg=323460&l=it COMMENTI E RISPOSTE
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