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V2L: cos'è e come funziona


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Pubblicato da Juza (Redazione AutoElettrica101) il 09 Ottobre 2022


Sempre più auto elettriche offrono funzionalità di ricarica bidirezionale, spesso indicata con varie sigle: V2L, V2H, V2G, V2X. Vediamo che cos'è e come funziona!

Usare l'auto come un'enorme batteria

La maggior parte delle auto elettriche di prima generazione avevano una ricarica "monodirezionale": si può caricare energia dalla rete all'auto, ma non viceversa. Su alcuni dei modelli più recenti è possibile anche l'opposto: prelevare elettricità dalla batteria dell'auto e immetterla nella rete, oppure utilizzarla per scopi diversi dalla trazione dell'auto, come far funzionare un elettrodomestico o uno strumento di lavoro.

Questa funzionalità viene chiamata con i nomi generici di ricarica bidirezionale o V2X, dove "V2" significa "Vehicle to" (cioè "da veicolo a..."), e la X sta per "tutto".

In alternativa, è possibile indicare le capacità dell'auto con tre sigle più specifiche: V2L, V2H e V2G. Vediamo il significato e le potenzialità di ciascuna di queste.

Ford F-150 Lightning V2H

Il Ford F-150 Lightning può alimentare attrezzi da lavoro o addirittura altre auto.

V2L: Vehicle to Load

Il V2L (cioè "Vehicle to Load") è di gran lunga la variante attualmente più diffusa e consiste nell'avere un adattatore da montare sulla presa di ricarica dell'auto, trasformandola in una classica Schuko che non viene utilizzata per ricaricare la macchina ma che, al contrario, fornisce energia. In alternativa all'adattatore, alcune auto incorporano direttamente una presa Schuko; quest'ultima può essere presente anche su auto a combustione, ma con potenze estremamente ridotte, adatte solo per caricare smartphone o computer.

Le auto con V2L hanno invece la capacità di fornire oltre 1kW di potenza tramite adattatore o presa Schuko; la maggior parte dei modelli con V2L arriva attorno ai 3 o 4kW, con qualche auto particolarmente virtuosa che arriva addirittura a 9.6kW (Ford F-150 Lightning) o futuri modelli che promettono 11kW (Sono Sion, Chevrolet Silverado EV).

Il V2L dà vari vantaggi: ad esempio, rende possibile caricare un'auto elettrica usando un'altra auto elettrica; se vi dovesse capitare di rimanere "a secco", potreste chiedere aiuto a qualche buon sanmaritano di passaggio facendovi "prestare" qualche kWh di energia per raggiungere la colonnina più vicina.

In campeggio o vacanza, con V2L da 3kW o superiore è possibile alimentare qualsiasi elettrodomestico, come asciugacapelli o fornelli elettrici per cucinare in campeggio senza bisogno di utilizzare fornelletti a gas. Inoltre, si possono ricaricare biciclette elettriche, computer o qualsiasi altro dispositivo.

Kia EV6 V2L

Le auto con V2L, come la Kia EV6, possono alimentare altri dispositivi. (immagine: Kia).

In ambito lavorativo, il V2L rende possibile alimentare qualsiasi attrezzo che altrimenti verrebbe alimentato con un generatore o presa domestica: trapani, motoseghe e tutti gli altri tipi di elettroutensili. Alcuni pick-up da lavoro, come il Ford F-150 Lightning, hanno addirittura 4-5 prese elettriche per alimentare contemporaneamente numerosi attrezzi.

In altre parole, la funzione V2L permette di essere del tutto autosufficienti (in termini di elettricità) quando ci si trova fuori casa, usando l'auto come se fosse un enorme power bank.

V2H: Vehicle to Home

Anche il V2H permette di utilizzare l'auto come se fosse un'enorme batteria, ma in questo caso non per caricare direttamente un singolo dispositivo, ma per collegare l'auto alla rete domestica e alimentare l'intera casa. A differenza del V2L che non richiede hardware dedicato (a parte talvota un piccolo ed economico adattatore), il V2H richiede un wallbox che supporti ricarica bidirezionale; al momento i modelli sono pochi e molto costosi (3000/4000 euro e più).

Al momento (ottobre 2022) nessuna auto in commercio in Europa offre V2H, anche per questioni legislative che ne impediscono l'utilizzo nel nostro continente; all'estero sono invece disponibili alcune rare auto con questa funzionalità, come il già citato Ford F-150 Lightning o, inaspettatamente, la "vecchia" Nissan Leaf, che offre V2H e V2G in Giappone ma è stata privata di questa funzionalità nel nostro mercato.

Ford F-150 Lightning V2H

Il Ford F-150 Lightning è in grado di alimentare un'intera casa grazie al sistema V2H (immagine: Ford).

Il V2H permette di alimentare la casa in caso di blackout, anche per diversi giorni: la batteria di alcune auto elettriche di grandi dimensioni (come l'enorme batteria da 212kWh dell'Hummer EV) potrebbe coprire il fabbisogno di un piccolo appartamento per addirittura un mese!

Ma il vero senso del V2H è utilizzarlo come batteria di accumulo in abbinamento al fotovoltaico: attualmente la maggior parte delle batterie di accumulo hanno capacità tra i 5kWh e i 13kWh (es. Tesla Powerall, che ha 13.5kWh di capacità). Un'auto ha una capacità enormemente superiore, solitamente tra i 40-50kWh delle utilitarie fino ai 100kWh e oltre delle auto di lusso. Con un'auto dotata di V2H, è possibile utilizzare l'auto stessa come batteria di accumulo, eliminando la spesa di una batteria dedicata e col vantaggio di poter immagazzinare molta più energia, da utilizzare poi durante la notte quando i pannelli fotovoltaici non producono.

V2G o V2N: Vehicle to Grid

Il V2G (Vehicle to Grid), noto anche come V2N (Vehicle to Network) utilizza la stessa tecnologia del V2H, ma fa un ulteriore passo avanti, utilizzando l'auto non solo per alimentare la propria rete domestica, ma anche per cedere elettricità alla rete, ovviamente con adeguato compenso. Questo permette di utilizzare le automobili parcheggiate come un'immensa "batteria collettiva" per bilanciare le richieste di rete, caricando la batteria quando c'è molta produzione di elettricità o poca richiesta, e viceversa "chiedendo" un po' di elettricità quando c'è carenza.

Questa funzionalità non è disponibile in Europa per gli stessi motivi burocratici e organizzativi che al momento bloccano anche la V2H.

L'inverter, il V2L dei poveri

Se, come me, amate viaggiare e campeggiare con la vostra auto, sicuramente starete guardando con molta invidia modelli come le Kia EV6, Ioniq 5, MG, Ford F-150, che offrono la funzionalità V2L. Tuttavia, ad oggi sono ancora poche le elettriche con V2L, e tra quelle che ne sono prive figurano anche tutte le Tesla (Musk ha promesso il V2L sul Cybertruck, quando arriverà). Come fare?

L'unica possibile soluzione per avere, seppur limitatissime, capacità "V2L" è utilizzare un inverter abbinato alla presa 12V dell'auto (la classica "presa accendisigari"). A seconda dell'auto, questa presa solitamente fornisce tra i 100W e i 200W; ad esempio sulla Tesla Model 3 è in grado di dare 12V @ 12A (144W), con picchi fino a 16A (192W). Ovviamente con tale potenza è impensabile utilizzare elettrodomestici come fornelli, phon o altri dispositivi che richiedono molta energia; può però essere utilizzata per ricaricare computer, tablet, power bank, o per alimentare altri dispositivi con consumi ridotti, come i piccoli frigoriferi da auto.

Inverter su Tesla Model 3

Il mio inverter montato su Tesla Model 3, mentre carica il Macbook di un amico.

Per questo tipo di utilizzo, un piccolo inverter da 300W è più che sufficiente (300W sono già più di quello che l'auto andrà a fornire); ne potete trovare un'infinità di modelli su Amazon attorno ai 35 euro, come il Bestek 300W (che include anche USB-A e USB-C). L'inverter trasforma la presa 12V in una Schuko, permettendo quindi l'utilizzo dei classici caricabatteria da muro.

Ho usato questa soluzione con soddisfazione in vari viaggi, però è chiaramente ben più limitata rispetto a un vero V2L da 3kW e oltre; vista l'importanza di questa funzionalità, in tutte le schede delle vetture su AutoElettrica101 potete trovare tra i dati tecnici la presenza o meno di V2L, e la potenza disponibile.





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